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Benvenuti al secondo appuntamento con le notizie dal pianeta regate e dalle ultime in fatto di tessuti e nuove tecnologie per la costruzione delle vele. Sicuramente l'effetto Luna Rossa si inizia a percepire anche in quegli ambienti nei quali di vela non si era mai sentito parlare nè tantomeno tifare. Ma noi non ci occuperemo di questo tipo di eventi, bensì dei puù modesti ma altrettanto agguerriti Campionati di Zona che si svolgono nelle nostre acque. Vorrei raccontare un episodio che ho vissuto direttamente e che mi ha insegnato qualcosa. Il giorno precedente l'inizio del Campionato Invernale 1999 che si svolge a San Remo, in Liguria, abbiamo deciso di fare una uscita di allenamento per affiatare il gruppo e togliere un pò di ruggine dai movimenti. La barca era un 3/4 Tonner con albero frazionato, il vento era sui 18 nodi con il mare appena formato e con qualche piovasco che rendeva la giornata non certo delle migliori. Dopo un'ora di navigazione si è purtroppo avverato uno degli incubi degli armatori, abbiamo disalberato.Eravamo a circa 2 miglia dalla costa, nessuno dell'equipaggio si era infortunato e quindi la situazione, pur nella sua gravità, era sotto controllo. La prima cosa da fare era issare a bordo la maggior parte dell'attrezzatura caduta in mare. L'albero si era rotto in tre pezzi ed a causa della corrente, che faceva navigare la barca, si era incastrato tra timone e deriva rendendo le operazioni di ricupero oltremodo faticose. La Guardia Costiera era nel frattempo stata avvisata ed era giunta sul posto a controllare la situazione. L'albero non ne voleva sapere di venire a galla ed un forte temporale si stava avvicinando da terra. Per questa ragione e per il fatto che dopo un'ora e mezzo di tentativi le nostre forze erano assai diminuite, chiedevamo un traino al mezzo della Guardia Costiera in acque più tranquille. Ed è qui la sorpresa poichè per regolamento i mezzi delle Autorità Marittime non possono dare il traino ad una imbarcazione e non in imminente pericolo. Esempio, siete a 50 metri dalla scogliera con motore in avaria, verreste trainati al largo e poi mollati nuovamente. Ciò che per legge deve fare l'Autorità è salvaguardare le vite dell'equipaggio e non l'integrità dell'imbarcazione. La nostra alternativa era, o di abbandonare il mezzo e venire recuperati dalla Guardia costiera o farci trainare da qualcun' altro o arrivare a terra con i nostri mezzi. Abbiamo allora deciso di lasciare a mare tutta l'attrezzatura per poter accendere il motore senza pericolo che qualche cima o sartia andasse a finire nell'elica compromettendo così la possibilità di un rientro senza il traino di un terzo. Tutto ciò mi ha insegnato essenzialmente che in una situazione del genere occorre badare dapprima a sincerarsi che nessuno sia ferito, secondo che l'albero andato in acqua non danneggi lo scafo sbattendovi contro, terzo che occorre la massima prudenza nel momento in cui si decide di accendere il motore poichè esso a volte è l'unica risorsa per portare in salvo la barca malgrado si abbiano nelle vicinanze i soccorsi. Spero che questo mio racconto abbia affrontato un tema di cui non tutti sono a conoscenza e che possa evitare brutte sorprese a chi già si trova in difficoltà. Un saluto e buon vento.
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